scafocefalia

Deformazione del cranio caratterizzata da una sporgenza a tetto o a carena di nave, decorrente lungo la sua linea mediana superiore: la calvaria si presenta eccezionalmente estesa verso l’alto e la teca cranica, compressa ai lati, causando un aspetto allungato e stretto del cranio, che risulterà ampliato da davanti a dietro e stretto da orecchio a orecchio, imprimendo al cranio un aspetto che ricorda una barca rovesciata; dal greco σκαϕο- (skápho- → elemento che indica una formazione allungata, paragonabile a quella di una barca) e -κεϕάλια (-kephalia →relativo al capo, alla testa), è detta anche dolicocefalia, dal greco δολιχος- (dólichos- → lungo, allungato) e -κεϕάλια (-kephalia → relativo al capo, alla testa).

Spesso la scafocefalia è una forma di craniostenosi, dipendente dalla fusione precoce (sinostosizzazione) della sutura sagittale, interposta fra le ossa parietali: la sinostosi della sutura impedisce la normale crescita trasversale del cranio, forzando la calvaria ad allungarsi in senso longitudinale, processo che comporta l’allungamento ed il restringimento della regione laterale del cranio del neonato; il fenomeno dipende dalla deposizione di osso neoformato nell’area della sutura coronale e della fontanella anteriore, frontalmente, oppure a livello della sutura lambdoidea e della fontanella posteriore, a livello occipitale.

Altre volte si osserva una scafocefalia transitoria, che tende a regredire spontaneamente, dovuta alle forze compressive esercitate sul cranio durante la fase terminale della gravidanza od il parto.

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Francesco Gandolfi

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